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Collettivo
Corpo Unico

Giovedì

20:30 - 22:30

Orario

Cassandra Profetica (2017)

In un mare di carta intrisa di pensieri stropicciati e gettati alle proprie spalle, Cassandra scrive freneticamente, riflette, denuncia, prevede una fine tragica. Rosso, colore emblematico, è infine il foglio che non getta nel mucchio ma che consegna ad Elena, dove profetizza il suo rapimento e la conseguente guerra di Troia. Elena è qui l'emblema di tutte le donne desiderate da uomini incapaci di gestire il loro sentimento, incolpate e punite perché troppo “amate”.

La profezia di Cassandra rimane inascoltata, mani soffocheranno parole che stanno per essere pronunciate ma Cassandra non si stancherà di affermare il proprio pensiero. Solo la morte fisica potrà sigillare le sue labbra ma il pensiero, inafferrabile ed immateriale, si rialzerà e continuerà a danzare e a parlare attraverso il linguaggio primordiale: il gesto.

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Cassandra

Nove Lune (2018)

“Le donne sentono il tempo dal di dentro, quando spingono forte per dare alla luce... Della vita le donne non cercano la dimora, della vita si fanno dimora.

La loro carne è il gomitolo che srotola con cura il fragile filo di ogni cosa vivente e ne tesse con pazienza l'intreccio mostrando, tra grovigli di dolore e di gioia, che la trama di ogni storia è nascere, non certo morire.” (Alessandro D'avenia).

Nove come i mesi d'attesa ma nove anche come nuove. Nuove esperienze, nuova vita. Le danzatrici, di cui una in attesa, vivono il percorso di una donna per dare alla luce. Cambiamenti, paure, gioie e aspettative, una tenace volontà di proteggere e accudire, veder muovere i primi passi, coccolare e consolare. Un'esperienza unica che solo una donna può raccontare: sentire battere due cuori in un solo corpo.

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Nove Lune

Tensioni (2019)

Tensioni tra corpi, tensione muscolare, tensioni interiori tra animi, ma anche il tendere all'infinito insito in ogni essere umano.

“L'uomo essere finito che tende all'infinito”. Da questa filosofia tipica del Romanticismo parte l'idea da cui prende vita la performance. Thomas Wolfe scriveva: “Muti cerchiamo la grande lingua dimenticata, la strada perduta per il cielo, un sasso, una foglia, una porta nascosta. Dove? Quando?”.

Una danzatrice arriva con una scala, simbolo della verticalità a cui tende. Sale su di essa in tutte le maniere, la esplora, la abita. Incontrerà personalità e realtà differenti, percorrerà diverse strade per tendere all'infinito. La fede, la letteratura, la musica e l'arte in genere. Riuscirà, infine, a trovare la sua strada per salire abbastanza in alto e sfiorare quell'attimo di infinito a cui tende?

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Tensioni
Alice

Alice allo Specchio (2021)

Un tema estremamente attuale: l'introspezione, lo scavo psicologico e la conoscenza di sé stessi. In un mondo dove il tempo corre veloce (come il Coniglio Bianco) e non c'è mai un momento per fermarsi e porsi delle domande, a volte ci troviamo ad avere pensieri che ci sembrano appartenere ad uno sconosciuto. Ecco perché Alice è allo specchio, a fare i conti con sé stessa, a scrutare nel suo profondo. Durante la performance la protagonista incontrerà non solo un'altra Alice completamente diversa da lei ma anche una moltitudine di personaggi, tutte sfaccettature della sua personalità. Solo cadendo nella tana del Coniglio (simbolo della nostra più profonda e nascosta interiorità) e solo conoscendo ed affrontando ogni parte di sé, Alice potrà accettarsi e crescere.

“Strana bambina, antica Alice, presta il tuo sogno... Questa sera voglio immerso nei tuoi magici labirinti vagare, là dove smania la Regina Rossa con le sue splendide tinte e il Coniglio Bianco corre per la sua strada... Fammi credere ancora nel Paese delle Meraviglie” (V. Starrett in Brillig).

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